Una vita dedicata a
Dio per renderlo vivo e presente in mezzo ai suoi figli, questa è stata
ed è la vocazione di Padre Renzo. Nel giorno del sedicesimo anniversario
del suo sacerdozio siamo andati a Loreto, nella Santa casa, per
ringraziare Gesù e la sua Mamma di questo dono.
Siamo
arrivati nel tardo pomeriggio del 19 Ottobre e, ad accoglierci nella
Casa del Clero, abbiamo trovate le suore con un gran sorriso. L’arrivo
di frate Renzo è sempre una gioia tra le mura di questa casa e per lui
c’è sempre la camera più bella ed un pranzo cucinato con amore.
Abbiamo cenato in
allegria, una tavolata di otto persone unite dallo stesso slancio e
dalla stessa fede.
Una passeggiata serale tra le mura antiche di questa
cittadina, accarezzati da un’aria dolce e temperata e con un gran
desiderio in cuore di lodare Dio.
La notte l’abbiamo
passata nel riposo reso leggero dall’attesa della Santa Messa che Padre
Renzo avrebbe celebrato l’indomani alle 8 e mezzo nella Santa Casa di
Loreto, tra le mura che avevano vegliato ed accolto la Santa Famiglia a
Nazaret e che, ancora oggi, vogliono dirci che il nostro Cristo è vivo e
la Santa Famiglia ha sempre le braccia tese per darci il ben venuto.
La mattina del 20
Ottobre eccoci tutti riuniti alle 7 e 30 per la colazione e poi,
emozionati, ci avviamo alla Cattedrale ad attendere in preghiera
l’inizio della Santa Messa.
Padre Renzo arriva
con i paramenti bianchi, è emozionato. La sua voce è lieve, dolcissima,
a volte rotta dalla commozione, le letture al Vangelo sono fatte da noi
suoi
amici
e con lui preghiamo con fervore, con lui celebriamo la santa Messa.
Dopo la lettura del
Vangelo arriva la sua breve, bellissima omelia, poche parole che
rapiscono i fedeli lì riuniti che non sapevano che, andando a Loreto in
quella giornata benedetta, avrebbero condiviso con noi il paradiso. Gli
sguardi di tutti sono commossi, i visi sorridenti e pieni di gioia vera:
“Non vi immaginate con che emozione ogni anno vengo qui, dice padre
Renzo, quando ero ancora bambino, a solo tredici anni, venni con una
gita parrocchiale e mi confessai da uno di questi frati e lui mi
predisse la mia vocazione, ma io non vi diedi importanza. Invece le sue
parole si sono rivelate veritiere anche se la mia vita, prima della
chiamata, è stata scapestrata: Nulla è impossibile a Dio! Per
questo ogni anno mi piace tornare qui nel mio giorno anniversario e
ringraziare Maria. Certo io non ho meritato un dono così grande, è stato
un dono di Dio. E’ bello quel detto che dice “Chi ha mamma non piange”
perché anche se ci sentissimo soli su questa terra c’è sempre la
presenza di Lei che ci segue.
La figura di Maria è stata sempre presente nella vita mia. Ogni volta
che ho avute delle difficoltà c’è sempre stata Lei che mi ha riportato a
casa. Allora la voglio ringraziare per la vocazione, ma la voglio
ringraziare anche per tutti i sacerdoti. Non potete immaginare quanto
sia difficile la nostra vita, siamo uomini con una missione così grande
e non è facile sapete, se pensate a come un padre di famiglia si
preoccupa per due o tre figli che ha, pensate noi che abbiamo
una
famiglia grande quanto il mondo, perché chiunque viene a noi è un figlio
nostro. Perciò preghiamo specialmente per i sacerdoti che sono in crisi. La crisi a volte dipende da tanta solitudine, noi siamo soli con tutto
il dolore e le problematiche che questi nostri figli ci buttano addosso,
ne parliamo con Dio, le riversiamo nel Suo cuore, ma tante cose le
dobbiamo chiudere nel segreto e portarcele nella tomba con noi.
Chiediamo a Dio che ci mandi tanti ferventi sacerdoti e ci sostenga in
questo cammino intrapreso in direzione dell’incontro con Lui e che Maria
ci prenda per mano”.
Dopo
la Messa una passeggiata, una sosta al bar per un augurio, una gita a
Recanati per visitare la casa di Leopardi e poi il pranzo, squisito,
preparato dalle suore con una cura e un gusto davvero eccezionali. Sulla
tavola spiccano dei doni avvolti nella carta verde, è il ricordo di
Padre Renzo per ognuno di noi, accompagnato da un biglietto di
ringraziamento per avere condiviso con lui la gioia di una giornata
speciale che si è stampata per sempre nei nostri cuori.
I
confetti e lo champagne terminano con un tocco d’allegria il nostro
pranzo.
Ci rimane il tempo
per fare delle foto e la giornata è già finita. Si riprende la macchina
e ritorniamo a Roma. Il cuore è leggero, pieno di gioia.
Tutti gli auguri più
speciale ti accompagnino Renzo, grazie di dividere sempre con i tuoi
fratelli quello che Dio ti dona.