Loreto 2006

20 Ottobre 2006

Sedici anni di Sacerdozio

 

Una vita dedicata a Dio per renderlo vivo e presente in mezzo ai suoi figli, questa è stata ed è la vocazione di Padre Renzo. Nel giorno del sedicesimo anniversario del suo sacerdozio siamo andati a Loreto, nella Santa casa, per ringraziare Gesù e la sua Mamma di questo dono.

Siamo arrivati nel tardo pomeriggio del 19 Ottobre e, ad accoglierci nella Casa del Clero, abbiamo trovate le suore con un gran sorriso. L’arrivo di frate Renzo è sempre una gioia tra le mura di questa casa e per lui c’è sempre la camera più bella ed un pranzo cucinato con amore.

Abbiamo cenato in allegria, una tavolata di otto persone unite dallo stesso slancio e dalla stessa fede. Una passeggiata serale tra le mura antiche di questa cittadina, accarezzati da un’aria dolce e temperata e con un gran desiderio in cuore di lodare Dio.

La notte l’abbiamo passata nel riposo reso leggero dall’attesa della Santa Messa che Padre Renzo avrebbe celebrato l’indomani alle 8 e mezzo nella Santa Casa di Loreto, tra le mura che avevano vegliato ed accolto la Santa Famiglia a Nazaret e che, ancora oggi, vogliono dirci che il nostro Cristo è vivo e la Santa Famiglia ha sempre le braccia tese per darci il ben venuto.

La mattina del 20 Ottobre eccoci tutti riuniti alle 7 e 30 per la colazione e poi, emozionati, ci avviamo alla Cattedrale ad attendere in preghiera l’inizio della Santa Messa.

Padre Renzo arriva con i paramenti bianchi, è emozionato. La sua voce è lieve, dolcissima, a volte rotta dalla commozione, le letture al Vangelo sono fatte da noi suoi amici e con lui preghiamo con fervore, con lui celebriamo la santa Messa.

Dopo la lettura del Vangelo arriva la sua breve, bellissima omelia, poche parole che rapiscono i fedeli lì riuniti che non sapevano che, andando a Loreto in quella giornata benedetta, avrebbero condiviso con noi il paradiso. Gli sguardi di tutti sono commossi, i visi sorridenti e pieni di gioia vera: “Non vi immaginate con che emozione ogni anno vengo qui, dice padre Renzo, quando ero ancora bambino, a solo tredici anni, venni con una gita parrocchiale e mi confessai da uno di questi frati e lui mi predisse la mia vocazione, ma io non vi diedi importanza. Invece le sue parole si sono rivelate veritiere anche se la mia vita, prima della chiamata, è stata scapestrata: Nulla è impossibile a Dio! Per questo ogni anno mi piace tornare qui nel mio giorno anniversario e ringraziare Maria. Certo io non ho meritato un dono così grande, è stato un dono di Dio. E’ bello quel detto che dice “Chi ha mamma non piange” perché anche se ci sentissimo soli su questa terra c’è sempre la presenza di Lei che ci segue.
La figura di Maria è stata sempre presente nella vita mia. Ogni volta che ho avute delle difficoltà c’è sempre stata Lei che mi ha riportato a casa. Allora la voglio ringraziare per la vocazione, ma la voglio ringraziare anche per tutti i sacerdoti. Non potete immaginare quanto sia difficile la nostra vita, siamo uomini con una missione così grande e non è facile sapete, se pensate a come un padre di famiglia si preoccupa per due o tre figli che ha, pensate noi che abbiamo
una famiglia grande quanto il mondo, perché chiunque viene a noi è un figlio nostro. Perciò preghiamo specialmente per i sacerdoti che sono in crisi. La crisi a volte dipende da tanta solitudine, noi siamo soli con tutto il dolore e le problematiche che questi nostri figli ci buttano addosso, ne parliamo con Dio, le riversiamo nel Suo cuore, ma tante cose le dobbiamo chiudere nel segreto e portarcele nella tomba con noi.
Chiediamo a Dio che ci mandi tanti ferventi sacerdoti e ci sostenga in questo cammino intrapreso in direzione dell’incontro con Lui e che Maria ci prenda per mano”.

Dopo la Messa una passeggiata, una sosta al bar per un augurio, una gita a Recanati per visitare la casa di Leopardi e poi il pranzo, squisito, preparato dalle suore con una cura e un gusto davvero eccezionali. Sulla tavola spiccano dei doni avvolti nella carta verde, è il ricordo di Padre Renzo per ognuno di noi, accompagnato da un biglietto di ringraziamento per avere condiviso con lui la gioia di una giornata speciale che si è stampata per sempre nei nostri cuori. I confetti e lo champagne terminano con un tocco d’allegria il nostro pranzo.

Ci rimane il tempo per fare delle foto e la giornata è già finita. Si riprende la macchina e ritorniamo a Roma. Il cuore è leggero, pieno di gioia.

Tutti gli auguri più speciale ti accompagnino Renzo, grazie di dividere sempre con i tuoi fratelli quello che Dio ti dona.

 

 

 

 

 

 

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